Quali effetti provochi, lo sappiamo tutti: ci fa rimanere incollati al suolo.
Ma cos’è veramente?

Dalle scuole superiori sappiamo che la gravità è una forza (quindi una grandezza vettoriale) indirizzata verso il basso, o meglio, verso il centro di gravità che, nel nostro caso, coincide pressappoco con il centro della Terra, quindi lo troviamo sotto i nostri piedi.

Ogni punto materiale attrae ogni altro singolo punto materiale con una forza che punta lungo la linea di intersezione di entrambi i punti. La forza è proporzionale al prodotto delle due masse e inversamente proporzionale al quadrato della distanza fra loro.

In pratica una massa m1 è attirata da una massa m2 (e viceversa!) da una forza che è tanto maggiore quanto sono grandi le masse e tanto minore quanto è grande la distanza. Sembrerà strano ma, in quest’ottica la forza che la Terra esercita su di noi è uguale a quella che noi esercitiamo sulla Terra.

Ma da cosa è generata questa forza?
Dal cosiddetto campo gravitazionale che circonda ogni massa.
Questo campo gravitazionale (che chiamerò statico, per distinguerlo da quello dinamico delle onde gravitazionali, delle quali parlerò in un altro articolo) è sempre presente e viene prodotto dalla massa stessa dell’oggetto.

Quest’affermazione dovrebbe farci suonare un campanello d’allarme. Sempre presente significa che in ogni istante, finché è presente la massa, questa forza esiste. Ma questo equivarrebbe a energia infinita! Il pianeta non sta ‘consumandosi’ mentre genera questo campo gravitazionale.
Se pensiamo ai materiali radioattivi, si parla di tempo di decadimento (o emivita, o tempo di dimezzamento) quel tempo che intercorre affinché il materiali dimezzi la propria massa a fronte di una costante emissione di energia. Lo stesso campo elettromagnetico si genera se un conduttore è percorso da energia elettrica. Nel caso del campo gravitazionale invece, nulla viene consumato.

Dobbiamo quindi rivedere i concetti di gravità! (Con buona pace della mela di Newton…)

La legge di gravitazione universale è quindi errata?
ASSOLUTAMENTE NO. Essa viene tuttora utilizzata per i calcoli di traiettorie, quindi pienamente utilizzabile. È una formula però valida nell’istantaneo, non nel tempo (infatti la variabile tempo non compare).

Per spiegare appieno la gravità dobbiamo introdurre questa variabile (il tempo) e iniziare a pensare in quattro dimensioni, ovvero dovremo imparare a muoverci nello spazio-tempo.

Non preoccupatevi, dopo uno sconcerto iniziale sarà tutto molto chiaro. Di fatto ci muoviamo già nello spazio e nel tempo, ma siamo indotti a pensarli come entità diverse. Se le uniamo, tutto diventerà più chiaro.

Il viaggio continua…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.