“L’espansione dell’Universo” è il tema che inaugura la rubrica #FantAstrocando, nella quale si approfondiranno tematiche di astrofisica citate nel mio libro d’esordio “Progetto Mnemosyne” e in progetti futuri.
Sappiamo che la teoria più accreditata per la nascita dell’Universo è il Big Bang, l’esplosione primordiale che lo ha creato.
Sul principio tutti d’accordo, ma il suo proseguimento non è così nitido.
Infatti si sostiene che, se la quantità totale di materia è sufficiente, la gravità richiamerà a sé tutto il creato e l’Universo si contrarrà fino a tornare ammassato in un unico punto (Big Crunch) e, chissà, ricominciare il ciclo. In caso contrario, questa separazione continuerà e i pianeti, le stelle e le galassie saranno destinate ad un inevitabile ed incessante continuo allontanamento fino a terminare in una fredda morte per dispersione.
Ad oggi, molti studiosi sostengono che l’Universo sia in espansione ma, contrariamente ai normali effetti di un’esplosione, questa espansione stia accelerando.
I conti non tornano. Per farli tornare si è ipotizzata la presenza di una energia oscura che continua a ‘spingere’, allontanando i sistemi l’uno dall’altro, ‘oscura’ in quanto non è stato finora possibile individuarla.
E se avessimo solo sbagliato punto di vista?
Vi propongo un esempio. Se mi lancio da un aeroplano per secondo e, dopo di me, un terzo paracadutista mi segue, cosa osservo?
Il primo paracadutista si allontana da me perché ha raggiunto una velocità maggiore, dietro di me il terzo si sta altresì allontanando perché sono io ad avere una velocità superiore, ma non stiamo disperdendoci! Stiamo tutti e tre precipitando verso un punto preciso: il centro della Terra, origine dell’attrazione gravitazionale. Ci stiamo quindi riavvicinando al punto iniziale.
Interessante come interpretazione?
Questa ed altre congetture affollano la mente di Frank, il giovane studioso del MIT di Boston protagonista del mio romanzo.
A presto!